MECCANICA



trapano a colonna


Il trapano รจ una macchina utensile, utilizzata per eseguire fori o lavorazioni che richiedano l'utilizzo di utensili circolari, come ad esempio le punte elicoidali, gli alesatori, i lamatori, i maschi, le filiere. Esistono versioni portatili, queste si dividono in due categorie, la prima dispone di un motore azionato dalla corrente di linea a 220 volt, la seconda dispone di un motore alimentato da batterie autonome. L'invenzione del primo trapano elettrico รจ accreditata ad Arthur James Arnot e William Blanch Brain[1], nel 1889, a Melbourne, Australia. Wilhelm Fein[2] inventรฒ il trapano elettrico portatile nel 1895, a Stoccarda, Germania. Nel 1917, Duncan Black e Alonzo Decker brevettarono e produssero un trapano elettrico con un interruttore a grilletto montato su un'impugnatura a pistola.
 Il trapano a colonna รจ composto da un basamento sul quale รจ fissata una colonna; su questa รจ applicato il piano di lavoro, ovvero una tavola in ghisa dove poter fissare i pezzi da lavorare. Sul piano รจ possibile fissare una morsa; esso puรฒ scorrere in senso verticale e ruotare, il meccanismo di azionamento puรฒ essere a cremagliera o idraulico, le versioni piccole si posizionano su un tavolo da lavoro, mentre quelle grandi hanno il basamento che poggia a terra. All'estremitร  superiore della colonna vi รจ la testata del trapano, dove vi sono rinchiuse tutte le parti meccaniche in movimento. Vi รจ il gruppo cambio velocitร , che puรฒ essere a cinghie o ad ingranaggi; solitamente la trasmissione a cinghia รจ utilizzata per trapani con avanzamento manuale oppure con punte del ร˜(diametro) inferiore a 30 mm, mentre la trasmissione ad ingranaggi si utilizza solitamente su trapani con avanzamento automatico, oppure la dove le punte superano il diametro di 30 mm (questo perchรฉ la trasmissione a cinghia sfrutta principalmente una forma di attrito volvente e tende a "slittare" se sottoposta a carichi molto alti). Un motore elettrico genera la forza motrice trasmessa tramite cinghia o ingranaggi al mandrino, cioรจ l'albero rotante sul quale si fissano gli utensili. Il mandrino si muove verticalmente ed รจ collegato ad un timone, che mosso dall'operatore in senso circolare permette all'utensile di alzarsi o abbassarsi.


albero tornito

 officina
Il tornio รจ una macchina utensile utilizzata per la lavorazione di un pezzo posto in rotazione. La lavorazione avviene per asportazione di truciolo ed รจ detta tornitura.
La storia del tornio parte dalla preistoria con l'uso del tornio da vasaio. In epoca classica venne usato il tornio a pertica. Il tornio a puleggia e il tornio a doppio pedale vennero perfezionati nel medioevo ma ebbero un uso limitato.[1]
Il primo tornio idraulico fu costruito in Francia nel 1453.[2]
Oggi i torni comunemente usati sono motorizzati ed elettronici, anche se sopravvivono torni tradizionali per particolari lavorazioni.

Tipi di tornio

Esistono diversi tipi di torni che, secondo le caratteristiche costruttive, si possono dividere in:

Struttura

Tornio Pontiggia mm 100x160 1918
La struttura di base di un tornio per lavorazioni di metalli (fatta eccezione per quello verticale) รจ la seguente: vi รจ (di solito alla sinistra dell'operatore) un complesso costituito da un motore elettrico che, tramite cinghie di trasmissione ed ingranaggi, trasmette il moto di rotazione ad un elemento circolare piatto (platorello o testa motrice) sul quale รจ installato un mandrino autocentrante, un trascinatore oppure un disco menabrida, destinato a reggere il pezzo da lavorare. Alla destra di questo รจ fissato un rigido bancale in ferro o ghisa che รจ provvisto, nella sua parte superiore, di due guide parallele rettificate sulle quali scorrono un carrello su cui รจ montata la torretta portautensile e un sostegno da contropunta che ha la funzione di sorreggere eventualmente il pezzo in lavorazione (se trattasi di oggetto lungo) o di permettere l'esecuzione di fori assiali.
Il sostegno per la contropunta si compone di una base anch'essa capace di scorrere sulle guide e di un cilindro forato spostabile assialmente per mezzo di un volantino. Questo cilindro รจ esattamente allineato con il centro di rotazione della testa motrice e su di esso possono essere applicati vari utensili come mandrini da trapano, punte lisce, punte elicoidali da foratura ecc. L'applicazione di questi ultimi รจ molto rapida perchรฉ il cilindro reca un innesto a cono ("cono Morse" - dal nome dell'inventore) che ne garantisce la tenuta per attrito.






 La fresatrice รจ una macchina utensile usata per la lavorazione in forme complesse di parti metalliche o di altri materiali di forme sferiche. Spesso viene chiamata anche impropriamente fresa, un termine che indicherebbe solo gli utensili da utilizzare su questo tipo di macchine (dal francese fraise, fragoletta, a causa della forma particolare di queste punte). In alcuni casi puรฒ anche essere denominata fresalesatrice: si tratta di tipi particolari di fresatrice, oggi molto diffusi, in grado di effettuare operazioni di alesatura grazie alla grande precisione nel controllo del movimento e alla stabilitร  della testa motorizzata.

Indice

Descrizione e caratteristiche

Nella sua forma piรน semplice una fresatrice non รจ altro che un motore, solitamente piuttosto piccolo, su cui รจ fissato, tramite un mandrino, un utensile dotato di bordi smussati (fresa) che ruotano sull'asse della fresa stessa. Il principio รจ lo stesso del trapano, ma le frese sono progettate per svolgere l'azione di taglio sul lato dell'utensile invece che sulla punta, quindi erodendo il materiale invece che forandolo.